Diario
Per fortuna piove da due giorni...
Tuesday, 26 March 2013 Published in Diario Written by Ros Be the first to comment!e le macchie di sangue sul vialetto sono state cancellate
le grandi tristezze hanno il potere
di non volersi far consolare
a chi dirà che era solo un gatto
risponderò che dell'amore non sa nulla.
Capisco un sacco di cose...
Tuesday, 26 March 2013 Published in Diario Written by Ros Be the first to comment!giacometti era così, spettinato e disperatamente insoddisfatto. 'non c'è niente che sia come vorrei, niente di niente!'.
me lo immagino io, circondato dalle sue teste, a farle e disfarle decine di volte in un giorno. 'nemmeno oggi siamo andati abbastanza lontano... - diceva ai suoi modelli - ... bisogna intensificare la qualità illusoria per creare il più possibile l'effetto della vita'.
così io capisco. capisco: le teste, i ritratti, le grandi bugie, la fantascienza e un sacco di altre cose.
la mia nonna è in ospedale
la mia nonna ora ha la pelle di carta trasparente
la mia nonna ci son giorni che nemmeno si sveglia
la mia nonna ci son sere che ricorda tutto, anche i miei morosi in ordine cronologico
la mia nonna ha questa preoccupazione ora, di scusarsi con dio, per quel che di male può aver fatto
la mia nonna era a milano ma non ha visto il duomo perchè dice 'non voleva disturbare'
la mia nonna mi ha amato ogni giorno e lo so
la mia nonna non le han dato indietro l'attenzione che ha dato, nessuno
nemmeno io, che da me se lo aspettava
la mia nonna mi guarda consumata, e mi fa sentire una bambina. la più piccola.
una bambina che, lasciam perdere della morte, ma della vita, della vita ancora non ha capito un cazzo.
prima abbiamo fatto l'amore con urgenza, poi abbiamo parlato.
abbiamo dormito solo verso le 6 con la testa che rintronava parole.
dice che è sicuro di amarmi. soprattutto perchè non riesce a ragionare
su quello che sente. è qualcosa di dato che non accetta domande.
dice che quando mi vede gli prende lo stesso fremito di due anni fa,
la stessa voglia di vedermi felice. ma pensa a volte che per vedermi
felice lui non basti.
gli chiedo se lui è felice. se ha voglia di esserlo.
mi dice che lo è stato, che lo può essere... che non se ne è occupato
tanto, che non si è mai posto questo come obiettivo principale.
dico che è un grosso problema quello di non desiderare cose per sè.
che infatti mi è mancata spesso la sua 'voce' in questa storia.
che ci avrebbe un po' aiutato anche a capire questa diversità.
diciamo che si, siamo diversi. che questo ci spaventa.
dice che una cosa la desidera. che gli sembra la prima cosa che
vuole. vuole che io abbia fiducia in lui. dice che se non può
partire da quello gli sembra che le cose non cambieranno mai.
dice che per due anni ha vissuto in un mondo fatto di 'prove' che non ha mai
superato. è stanco.
gli chiedo di riflettere su di se, su quello che mi dice.
mi chiede di ascoltarlo meglio quando parla.
gli chiedo di chiedermi.
mi chiede di crederlo.
diciamo che si, siamo diversi.
che la vita ci ha distratto.
che è la prima volta che facciamo seriamente
i conti standoci di fronte.
diciamo che non ci lasciamo. che non staremo lontani.
ma che d'ora in poi faremo attenzione.
dice che vuole fare il viaggio in sardegna,
dice che è una cosa nostra.
che ci ha pensato tutti i giorni.
dico che forse parto prima con te.
fa una faccia strana.
dice che si immaginava che saremmo andati insieme
verso questa cosa, sulla grande nave,
e gli dispiace.
capisco che dispiace anche a me.
lui smette subito di dispiacersi.
io invece continuo.
mi chiedo se sono troppo, troppo attaccata ai simboli.
gli chiedo se mi ama.
dice di si.
dico 'è vero?'.
dice si.
dico 'davvero?'.
dice si...
non ho più voglia di fermarmi.
capisco che siamo stati questo per tutto questo tempo.
un gioco di Laing.
rido da sola.
lui capisce.
ridiamo.
ci abbracciamo.
diciamo che è ora di dormire.
ma per un po' al buio nessuno dei due dorme.
(2003)
sono lì.
guarda bene.
sull'orlo dei baci
degli amori soffocati.
porto un vestito verde
e le scarpe, quelle,
le ho dimenticate.