Rossana Capasso Website

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 17 DICEMBRE 2017, via Fiume 13, Udine

TAROCCHI.APOCRIFI

I Tarocchi non sono solo un sistema divinatorio, sono arte, sono forti simboli, sono metafore vitali, sono amuleti.

A volte ci serve la forza di fermarci, a volte la volontà di procedere.
A giorni l'audacia, o la temperanza.
La riflessione o la rottura.
La benedizione degli inizi o il saluto delle fini.

Ci aiutano a dire cosa siamo o cosa vorremmo essere,
e ci seguono nei nostri mutamenti.
Perchè noi siamo tutto, tutti i giorni:
papesse, eremiti, mondi, appesi, forza, stelle e diavoli.

R. Capasso

in Collaborazione con SINONIMIA Teatro Cultura Bellezza
e Centro Cultura Zavattini

OPENING presso CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
Giovedì 15 Giugno 2017
viale Filippini 35, Luzzara

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 18 DICEMBRE 2016, via Fiume 13, Udine

THE CLOUD ROOM

Quattro nuvole si rincorrono nella stanza:
la nuvola mangia dolore,
la nuvola mangia amore,
la nuvola mangia sogni,
e la nuvola mangia paure.
Ognuna a modo proprio ci cura,
ci bagna, ci pulisce, e ci riconsegna intatti a noi stessi.

La mostra nasce per una esigenza tutta personale
di fare “kintsugi”* con le proprie ferite.

*********************************

[* il KINTSUGI è una pratica giapponese che utilizza oro o argento liquido per la riparazione di oggetti in ceramica, e permette non solo di ridare all’oggetto un valore economico, ma di collocarlo in un ambito artistico: ogni ceramica riparata presenta infatti un intreccio casuale, unico e irripetibile di linee e fratture. E’ l’arte di abbracciare il danno. Di non vergognarsi delle ferite. E’ l’arte che fa dell’imperfezione una forma di perfezione estetica interiore. E’ l’arte della resilienza. E’ l’arte che fa coincidere cicatrici, identità e bellezza].

R. Capasso

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 20 DICEMBRE 2015, via Fiume 13, Udine

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

LINK: https://www.facebook.com/events/839852379465355/

OPENING press SHOWROOM REGINA TANGO SHOES

Domenica 22 NOVEMBRE 2015, via Settembrini 3, Riccione

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

LINK: https://www.facebook.com/events/154344901583843/

Mostra personale di Rossana Capasso e Simonetta Rossi + performance teatrale di Gabriella Carrozza

Fotografia, pittura e recitazione si incontrano per mettere in scena due archetipi: la donna creata come pari, selvaggia e ribelle, e la donna creata come subordinata, che avrebbe dovuto essere domata e remissiva.

La fotografa e regista Simonetta Rossi, la pittrice e illustratrice Rossana Capasso e l'attrice Gabriella Carrozza, si incontrano per giocare a rappresentare il nascere e lo svolgersi di questa ancestrale dialettica del femminile. Una concezione duale dell'essere donna che affonda le sue radici agli albori della cultura e si declina in infinite metamorfosi attraverso il tempo e la storia di molte tradizioni: da quella assiro-­babilonese, alla greco-­romana, alla giudaico-­cristiana.

Un inseguirsi di immagini archetipiche e simboli mitologico religiosi che raccontano un Femminile diviso in due parti figlio di una natura umana essa stessa scissa e apparentemente incapace di Sintesi.

Questo continuo dilemma tra bene e male, tra luce ed ombra, non rappresenta il duello tra due opposti, ma una danza armonica tra due poli complementari: solo integrando l'ombra si può comprendere la luce. 

INAUGURAZIONE 30 giugno 2013 ore 18.00
mostra + performance teatrale

FESTA DI CHIUSURA 31 agosto 2013 ore 18.00
mostra + presentazione LIBRO "Una vita in tandem. Ecologia come sentimento" di Sophia Los

APERTO TUTTI I GIORNI
dal 30 giugno al 31 agosto
dalle ore 8.00 alle ore 21.00

EVENTO FACEBOOK

OPENING, IL COVO RESTAURANT

7 Luglio 2015, ore 18.30, 10 Rue de Boutebrie 75005, PARIS [metro St. Michel (4), Cluny La Sorbonne (10)].

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

Non bastiamo mai a noi nostri desideri.

E il desiderio non ci basta.

Ritsos

"Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita".

Pier Vittorio Tondelli, Ottava ora della notte, Biglietto numero 8

"Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.

Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.

Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perchè stretti da mille interdetti. Andare lenti vuol dire essere fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che attraversiamo. Andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene riempire.

C'è più vita in dieci chilometri lenti e a piedi che in una rotta transoceanica che ti affoga nella tua solitudine progettante, un'ingordigia che non sa digerire".

Franco Cassano, Il pensiero meridiano

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 17 DICEMBRE 2017, via Fiume 13, Udine

TAROCCHI.APOCRIFI

I Tarocchi non sono solo un sistema divinatorio, sono arte, sono forti simboli, sono metafore vitali, sono amuleti.

A volte ci serve la forza di fermarci, a volte la volontà di procedere.
A giorni l'audacia, o la temperanza.
La riflessione o la rottura.
La benedizione degli inizi o il saluto delle fini.

Ci aiutano a dire cosa siamo o cosa vorremmo essere,
e ci seguono nei nostri mutamenti.
Perchè noi siamo tutto, tutti i giorni:
papesse, eremiti, mondi, appesi, forza, stelle e diavoli.

R. Capasso

in Collaborazione con SINONIMIA Teatro Cultura Bellezza
e Centro Cultura Zavattini

OPENING presso CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
Giovedì 15 Giugno 2017
viale Filippini 35, Luzzara

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 18 DICEMBRE 2016, via Fiume 13, Udine

THE CLOUD ROOM

Quattro nuvole si rincorrono nella stanza:
la nuvola mangia dolore,
la nuvola mangia amore,
la nuvola mangia sogni,
e la nuvola mangia paure.
Ognuna a modo proprio ci cura,
ci bagna, ci pulisce, e ci riconsegna intatti a noi stessi.

La mostra nasce per una esigenza tutta personale
di fare “kintsugi”* con le proprie ferite.

*********************************

[* il KINTSUGI è una pratica giapponese che utilizza oro o argento liquido per la riparazione di oggetti in ceramica, e permette non solo di ridare all’oggetto un valore economico, ma di collocarlo in un ambito artistico: ogni ceramica riparata presenta infatti un intreccio casuale, unico e irripetibile di linee e fratture. E’ l’arte di abbracciare il danno. Di non vergognarsi delle ferite. E’ l’arte che fa dell’imperfezione una forma di perfezione estetica interiore. E’ l’arte della resilienza. E’ l’arte che fa coincidere cicatrici, identità e bellezza].

R. Capasso

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 20 DICEMBRE 2015, via Fiume 13, Udine

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

LINK: https://www.facebook.com/events/839852379465355/

OPENING press SHOWROOM REGINA TANGO SHOES

Domenica 22 NOVEMBRE 2015, via Settembrini 3, Riccione

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

LINK: https://www.facebook.com/events/154344901583843/

Mostra personale di Rossana Capasso e Simonetta Rossi + performance teatrale di Gabriella Carrozza

Fotografia, pittura e recitazione si incontrano per mettere in scena due archetipi: la donna creata come pari, selvaggia e ribelle, e la donna creata come subordinata, che avrebbe dovuto essere domata e remissiva.

La fotografa e regista Simonetta Rossi, la pittrice e illustratrice Rossana Capasso e l'attrice Gabriella Carrozza, si incontrano per giocare a rappresentare il nascere e lo svolgersi di questa ancestrale dialettica del femminile. Una concezione duale dell'essere donna che affonda le sue radici agli albori della cultura e si declina in infinite metamorfosi attraverso il tempo e la storia di molte tradizioni: da quella assiro-­babilonese, alla greco-­romana, alla giudaico-­cristiana.

Un inseguirsi di immagini archetipiche e simboli mitologico religiosi che raccontano un Femminile diviso in due parti figlio di una natura umana essa stessa scissa e apparentemente incapace di Sintesi.

Questo continuo dilemma tra bene e male, tra luce ed ombra, non rappresenta il duello tra due opposti, ma una danza armonica tra due poli complementari: solo integrando l'ombra si può comprendere la luce. 

INAUGURAZIONE 30 giugno 2013 ore 18.00
mostra + performance teatrale

FESTA DI CHIUSURA 31 agosto 2013 ore 18.00
mostra + presentazione LIBRO "Una vita in tandem. Ecologia come sentimento" di Sophia Los

APERTO TUTTI I GIORNI
dal 30 giugno al 31 agosto
dalle ore 8.00 alle ore 21.00

EVENTO FACEBOOK

OPENING, IL COVO RESTAURANT

7 Luglio 2015, ore 18.30, 10 Rue de Boutebrie 75005, PARIS [metro St. Michel (4), Cluny La Sorbonne (10)].

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

Non bastiamo mai a noi nostri desideri.

E il desiderio non ci basta.

Ritsos

"Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita".

Pier Vittorio Tondelli, Ottava ora della notte, Biglietto numero 8

"Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.

Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.

Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perchè stretti da mille interdetti. Andare lenti vuol dire essere fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che attraversiamo. Andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene riempire.

C'è più vita in dieci chilometri lenti e a piedi che in una rotta transoceanica che ti affoga nella tua solitudine progettante, un'ingordigia che non sa digerire".

Franco Cassano, Il pensiero meridiano

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 17 DICEMBRE 2017, via Fiume 13, Udine

TAROCCHI.APOCRIFI

I Tarocchi non sono solo un sistema divinatorio, sono arte, sono forti simboli, sono metafore vitali, sono amuleti.

A volte ci serve la forza di fermarci, a volte la volontà di procedere.
A giorni l'audacia, o la temperanza.
La riflessione o la rottura.
La benedizione degli inizi o il saluto delle fini.

Ci aiutano a dire cosa siamo o cosa vorremmo essere,
e ci seguono nei nostri mutamenti.
Perchè noi siamo tutto, tutti i giorni:
papesse, eremiti, mondi, appesi, forza, stelle e diavoli.

R. Capasso

in Collaborazione con SINONIMIA Teatro Cultura Bellezza
e Centro Cultura Zavattini

OPENING presso CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
Giovedì 15 Giugno 2017
viale Filippini 35, Luzzara

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 18 DICEMBRE 2016, via Fiume 13, Udine

THE CLOUD ROOM

Quattro nuvole si rincorrono nella stanza:
la nuvola mangia dolore,
la nuvola mangia amore,
la nuvola mangia sogni,
e la nuvola mangia paure.
Ognuna a modo proprio ci cura,
ci bagna, ci pulisce, e ci riconsegna intatti a noi stessi.

La mostra nasce per una esigenza tutta personale
di fare “kintsugi”* con le proprie ferite.

*********************************

[* il KINTSUGI è una pratica giapponese che utilizza oro o argento liquido per la riparazione di oggetti in ceramica, e permette non solo di ridare all’oggetto un valore economico, ma di collocarlo in un ambito artistico: ogni ceramica riparata presenta infatti un intreccio casuale, unico e irripetibile di linee e fratture. E’ l’arte di abbracciare il danno. Di non vergognarsi delle ferite. E’ l’arte che fa dell’imperfezione una forma di perfezione estetica interiore. E’ l’arte della resilienza. E’ l’arte che fa coincidere cicatrici, identità e bellezza].

R. Capasso

OPENING presso CIRCOLO ZOO

Domenica 20 DICEMBRE 2015, via Fiume 13, Udine

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

LINK: https://www.facebook.com/events/839852379465355/

OPENING press SHOWROOM REGINA TANGO SHOES

Domenica 22 NOVEMBRE 2015, via Settembrini 3, Riccione

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

LINK: https://www.facebook.com/events/154344901583843/

Mostra personale di Rossana Capasso e Simonetta Rossi + performance teatrale di Gabriella Carrozza

Fotografia, pittura e recitazione si incontrano per mettere in scena due archetipi: la donna creata come pari, selvaggia e ribelle, e la donna creata come subordinata, che avrebbe dovuto essere domata e remissiva.

La fotografa e regista Simonetta Rossi, la pittrice e illustratrice Rossana Capasso e l'attrice Gabriella Carrozza, si incontrano per giocare a rappresentare il nascere e lo svolgersi di questa ancestrale dialettica del femminile. Una concezione duale dell'essere donna che affonda le sue radici agli albori della cultura e si declina in infinite metamorfosi attraverso il tempo e la storia di molte tradizioni: da quella assiro-­babilonese, alla greco-­romana, alla giudaico-­cristiana.

Un inseguirsi di immagini archetipiche e simboli mitologico religiosi che raccontano un Femminile diviso in due parti figlio di una natura umana essa stessa scissa e apparentemente incapace di Sintesi.

Questo continuo dilemma tra bene e male, tra luce ed ombra, non rappresenta il duello tra due opposti, ma una danza armonica tra due poli complementari: solo integrando l'ombra si può comprendere la luce. 

INAUGURAZIONE 30 giugno 2013 ore 18.00
mostra + performance teatrale

FESTA DI CHIUSURA 31 agosto 2013 ore 18.00
mostra + presentazione LIBRO "Una vita in tandem. Ecologia come sentimento" di Sophia Los

APERTO TUTTI I GIORNI
dal 30 giugno al 31 agosto
dalle ore 8.00 alle ore 21.00

EVENTO FACEBOOK

OPENING, IL COVO RESTAURANT

7 Luglio 2015, ore 18.30, 10 Rue de Boutebrie 75005, PARIS [metro St. Michel (4), Cluny La Sorbonne (10)].

ESERCIZI DI PITTOGRAFIA TANGUERA

Nel tango l'altro-da-sè è sempre immaginato, irreale, 'illuso'.
Nel mio caso l'altro-da-me è la figura maschile. 
Che la donna cancella e ricostruisce, ogni volta, ad occhi chiusi.
Il tango è un ballo di coppia... vero. 
Ma quasi mai la danza è tra noi e l'altro.
E' danza tra noi e quel che immaginiamo dell'altro.
Per dirla con Kant: 'danziamo con il fenomeno, mai col noumeno'.
Per dirla con la Szymborska: 'ascolta come mi batte forte il tuo cuore'.

R. Capasso

Non bastiamo mai a noi nostri desideri.

E il desiderio non ci basta.

Ritsos

"Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita".

Pier Vittorio Tondelli, Ottava ora della notte, Biglietto numero 8

"Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.

Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.

Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perchè stretti da mille interdetti. Andare lenti vuol dire essere fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che attraversiamo. Andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene riempire.

C'è più vita in dieci chilometri lenti e a piedi che in una rotta transoceanica che ti affoga nella tua solitudine progettante, un'ingordigia che non sa digerire".

Franco Cassano, Il pensiero meridiano