Persefone
Tuesday, 05 November 2013 Published in Poesia, narrativa e filosofia Written by Ros Be the first to comment!Biglietti agli amici
Tuesday, 26 March 2013 Published in Poesia, narrativa e filosofia Written by Ros Be the first to comment!"Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita".
Pier Vittorio Tondelli, Ottava ora della notte, Biglietto numero 8
Il pensiero meridiano
Tuesday, 26 March 2013 Published in Poesia, narrativa e filosofia Written by Ros Be the first to comment!"Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.
Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.
Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perchè stretti da mille interdetti. Andare lenti vuol dire essere fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che attraversiamo. Andare lenti vuol dire ringraziare il mondo, farsene riempire.
C'è più vita in dieci chilometri lenti e a piedi che in una rotta transoceanica che ti affoga nella tua solitudine progettante, un'ingordigia che non sa digerire".
Franco Cassano, Il pensiero meridiano
Per fortuna piove da due giorni...
Tuesday, 26 March 2013 Published in Diario Written by Ros Be the first to comment!e le macchie di sangue sul vialetto sono state cancellate
le grandi tristezze hanno il potere
di non volersi far consolare
a chi dirà che era solo un gatto
risponderò che dell'amore non sa nulla.
Ringraziamento
Tuesday, 26 March 2013 Published in Poesia, narrativa e filosofia Written by Ros Be the first to comment!Devo molto a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo, nè riesce a toglierlo.
Non li aspetto dalla porta alla finestra.
Paziente quasi come un orologio solare,
capisco ciò che l'amore non capisce,
perdono ciò che l'amore non perdonerebbe mai.
Da un incontro a una lettera passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate, i paesaggi nitidi.
E quando ci separano sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi che si trovano in ogni atlante.
E' merito loro se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perchè mobile.
Loro stessi non sanno quanto portano nelle mani vuote.
"Non devo loro nulla" - direbbe l'amore su questa questione aperta.
W. Szymborska